Nella splendida cornice di Palazzo Mezzanotte, cuore pulsante dell’attività borsistica italiana, si è consumata la celebrazione per i venticinque anni di attività di Simest, società controllata al 76% da Cassa Depositi e Prestiti (merchant bank governata dallo Stato italiano tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze).

L’ambito d’azione di Simest, che sin dalla fondazione si è imposta come un valido fornitore di consulenze per le imprese nell’arco della totalità del ciclo di sviluppo all’estero, è quello della finanza agevolata e dello sviluppo aziendale. Dal 1991, infatti, essa ha investito, sotto diverse forme, ben 4 miliardi di euro a sostegno delle imprese italiane, realizzando oltre 4000 operazioni volte al sostegno delle imprese nazionali che si siano espanse oltre i confini nazionali.

Internazionalizzazione, leva di sviluppo per le imprese

Nel contesto economico attuale, turbato da eventi di crisi esogeni al mondo aziendale, quali ad esempio la crisi del sistema bancario e la conseguente stretta del credito, la scarsa efficacia delle politiche dell’UE, l’inadeguatezza delle politiche fiscali dello Stato, l’internazionalizzazione rappresenta un’opportunità di crescita di notevole rilevanza per le imprese italiane.

Priorità: innovazione e collaborazione

Il gruppo Cassa Depositi e Prestiti, per bocca dei suoi più alti funzionari, promette un impegno sempre maggiore nel supporto alle aziende, ricercando dalle controparti maggiore innovazione e collaborazione. È opinione comune del vicepresidente di Confindustria e del presidente di SACE (società specializzata nell’export credit), infatti, che si debba ricercare il coinvolgimento delle PMI nel processo d’internazionalizzazione, data la bassa percentuale di queste ultime (5%) che si dedicano alle esportazioni, non sfruttando quindi appieno le qualità invidiate universalmente dei prodotti “Made in Italy”.

Non solo export”

L’operatività internazionale non è però funzione unicamente del mero export: l’impatto indiretto è parimenti importante. Proprio sotto quest’aspetto, il lavoro del gruppo CDP, attraverso le proprie società, è quantomeno encomiabile: la pianificazione dell’internazionalizzazione è controllata attentamente da esperti, al fine di evitare spiacevoli esiti in fase d’implementazione, e, solo successivamente ad aver reso efficace l’export, si passa alla proposta di prodotti innovativi e competitivi per conquistare il mercato di riferimento.

Fondo rotativo 394-81– Le novità sui finanziamenti agevolati all’internazionalizzazione

Un decreto di recente approvazione (7/09/2016) ha reso ancor più appetibili le caratteristiche dei finanziamenti agevolati gestiti da Simest, sfruttando principalmente le seguenti leve:

  • Riduzione del Tasso d’interesse applicato (dal 15% al 10 % dell’Euribor);
  • Riduzione delle garanzie richieste;
  • Aumento delle percentuali massime di copertura dei costi e soglie massime di aiuto;
  • Drastica riduzione della spesa per interessi (eliminazione tasso floor pari allo 0.5%, introduzione di un nuovo tasso pari allo 0.096%.)
  • Introduzione dei depositi vincolati come forma di garanzia (cash collateral).

Che cosa finanzia il fondo rotativo 394-81?

Il Fondo rotativo finanzia cinque linee d’intervento.

  • Sostiene programmi d’inserimento nei mercati di Paesi terzi, finalizzati al lancio e alla diffusione di beni e servizi prodotti in Italia.
  • Sostiene la realizzazione di studi di pre-fattibilità e fattibilità collegati ad investimenti italiani in Paesi Extra-UE.
  • Finanziamenti a programmi di assistenza tecnica.

Vengono finanziate, per queste tre linee, fino al 100% delle spese (massimo importo erogabile per ciascun finanziamento: 2.5 mln di euro), con una quota minima di garanzia che si attesta al 20% del finanziamento per le imprese a capitalizzazione media.

  • Concessione di finanziamenti agevolati per la patrimonializzazione di piccole e medie imprese esportatrici (max 400,000.00 €, e comunque mai sopra il 25% del Patrimonio netto dell’impresa richiedente).
  • Sostegno delle iniziative promozionali delle PMI italiane in mercati extra-UE.

Il Portale dei finanziamenti Simest

L’istituzione del portale Simest ha reso assai più agevole il processo di accesso al credito sin dai suoi albori. Sul portale sono inserite, infatti, una pluralità d’informazioni utili relative non solo alla presentazione della domanda, ma anche alla gestione delle operazioni in corso e financo alla simulazione della valutazione della richiesta di credito. Compilando degli appositi moduli disponibili sul sito relativi agli schemi civilistici del bilancio d’esercizio, infatti, il portale genererà autonomamente una classe di valutazione, in base alle quali è possibile desumere indicazioni circa la futura eventuale finanziabilità dell’impresa e le condizioni che, in caso affermativo, si spunterebbero al momento del finanziamento.

I finanziamenti agevolati per programmi di inserimento sui mercati extra UE

Il paragrafo che segue analizza in maniera più approfondita la prima delle cinque linee d’intervento del Fondo rotativo.

Interventi ammissibili ed intensità del finanziamento

L’accesso al credito, purché limitato al 25% dei ricavi medi dell’impresa degli ultimi tre anni ed a 2.5 milioni di euro, è aperto a tutte le imprese con sede legale in Italia, che possono usufruire di agevolazioni fino al 100% delle spese per uffici, show room o corner shops. Vengono altresì riconosciuti rimborsi forfettari (30%) per le spese non documentabili ed in costi per attività promozionali. Il prestito si dipana solitamente su un lasso temporale di 6 anni, dei quali i primi due sono di pre-ammortamento.

Tasso di interesse e garanzie

Sono stati ridotti sia il tasso dell’operazione (si è transitati dal 15 al 10% del tasso di riferimento UE) sia il livello delle garanzie da prestare, tenendo conto anche della dimensione aziendale (20% del prestito per PMI e 25% per le Mid-Cap). Le garanzie possono essere prestate sotto una pluralità di forme: dalla fideiussione bancaria a quella assicurativa i di confidi, passando per la garanzia in contanti.

Procedure

Le imprese possono avanzare anche più richieste per progetti diversi da realizzare in un unico Paese straniero (massimo due Paesi della stessa area geografica per attività promozionali). Per quanto concerne le tempistiche del finanziamento, entro tre mesi dalla richiesta il Comitato Agevolazioni accetta o rigetta la domanda di finanziamento.

Sostegno per studi di pre-fattibilità e fattibilità

Una degli altri profili d’azione del Fondo è rappresentato dal supporto alla realizzazione di studi di fattibilità d’investimenti in Paesi extra UE.

Interventi ammissibili ed intensità del finanziamento

Anche in quest’ambito tutte le imprese con sede in Italia possono ottenere il finanziamento, fatta eccezione per quelle operanti nei settori d’attività esclusi ai sensi della normativa UE per gli aiuti de minimis.

La portata dell’agevolazione è massima (100%) in caso di spese ammissibili, quali ad esempio la retribuzione del personale interno per prestazioni in Italia ed all’estero (inclusi i viaggi) o le spese di eventuali consulenze fornite da esperti esterni. Il finanziamento è però gravato dai seguenti limiti:

  • * Massima erogazione ottenibile: 150,000.00 euro per pre-fattibilità e fattibilità in ambito commerciale, 300,000.00 euro in caso di investimenti produttivi, comunque mai superiori al 35% dei ricavi medi dell’ultimo triennio.
  • * Finanziamento mai maggiore del limite di un ottavo dei ricavi medi degli ultimi tre esercizi.

Tasso di interesse e garanzie

Il finanziamento è caratterizzato da un tasso d’interesse fisso del 10% dell’Euribor (tasso floor: 0%, dunque MAI negativo). Le garanzie ammesse a sostegno del prestito possono svariare fra le più diverse forme tecniche e nel caso di PMI e Mid-cap (massimo 3000 salariati) devono essere pari ad almeno un quinto del finanziamento. Il finanziamento perdura, di norma, 4 anni e 6 mesi, di cui i primi 18 sono caratterizzati dal solo rimborso della quota interessi e i successivi 36 mesi (riducibili a piacere mediante accordi bilaterali) al rimborso della quota capitale mediante rate costanti semestrali posticipate.

Procedure

Attraverso il Portale Simest possono essere inoltrate anche più domande dalla medesima azienda relative ad uno studio da effettuarsi però in un solo Paese estero. Entro 60 giorni dalla presentazione della domanda, questa viene accolta o respinta. In caso di esito positivo, il finanziamento viene erogato in due tranches: una prima parte consta dai 5 ai sette decimi del totale del finanziamento, la seconda è da richiedere entro 18 mesi dalla stipula del contratto.

I finanziamenti per i programmi di assistenza tecnica

I programmi di assistenza tecnica collegati ad investimenti italiani in Paesi extra UE.

Interventi ammissibili ed intensità del finanziamento

Viene coperta la totalità delle spese per iniziative di formazione ed addestramento del personale in loco nell’ambito di programmi di assistenza tecnica connessi ad investimenti da parte di imprese italiane in qualsiasi Paese extra UE, comprese le consulenze tecniche di esperti esterni. Restano fissi i limiti sopra menzionati per le altre linee d’investimento: esposizione che sia al più pari al 35% dei ricavi medi mensili degli ultimi tre anni e finanziamento al più pari al 12.5% dei ricavi medi degli ultimi tre esercizi finanziari.

Tasso di interesse e garanzie

Il tasso è pari (come per le altre linee di intervento) al 10% dell’Euribor e resta fisso per l’intera durata dell’operazione finanziaria (solitamente pari a 4 anni e mezzo, con 18 mesi di pre-ammortamento, ma riducibile temporalmente in entrambe le proprie componenti). L’emissione è subordinata alla presentazione di garanzie ritenute idonee dal Comitato Agevolazioni (es. fideiussioni bancarie, assicurative, cash collateral, et cetera). Il valore delle garanzie devono quantomeno essere equivalente al 20% dell’importo finanziato per quanto riguarda le PMI e le Mid-Cap.

Procedure

Nulla cambia rispetto alla procedura che si delinea negli altri casi: le fasi sono le medesime, i canali di presentazione della domanda non variano, le tempistiche di approvazione rimangono immutate, restano invariate in aggiunta anche gli step di erogazione del finanziamento: il primo entro 3 mesi dalla stipula del contratto, d’importo pari almeno alla metà ed al più ai 7 decimi del totale, il secondo entro 18 mesi dalla stipula, previa presentazione di garanzie e idonea documentazione di spesa

I finanziamenti per la patrimonializzazione delle PMI esportatrici

Uno dei mezzi d’intervento del Fondo Rotativo è rappresentato anche dal finanziamento diretto al miglioramento della solidità patrimoniale delle PMI esportatrici.

Interventi ammissibili ed intensità del finanziamento

Ciascuna PMI avente sede legale in Italia che abbia conseguito in media un fatturato estero pari ad almeno, in media, il 35% del fatturato aziendale totale, ha il diritto di beneficiare delle agevolazioni messe in palio dal Fondo. Ai fini del finanziamento devono essere rispettati i due seguenti “quozienti soglia”: patrimonio netto/ attività immobilizzate nette pari allo 0.65 per le imprese manifatturiere ed all’unità nel caso di imprese squisitamente commerciali. Oltre a questi due quozienti soglia, se ne ricordano anche due valori “cap” (tetto) del predetto rapporto, pari a 2 per le imprese manifatturiere e quattro per le commerciali. L’importo del finanziamento sarà in ogni caso ≤ 400,000.00 €, tenendo in aggiunta presente il vincolo del 25% del PN dell’impresa e del vincolo di esposizione nei confronti del Fondo che non deve superare il 35% dei ricavi medi del triennio pregresso.

Tassi di interesse e garanzie

Il tasso del finanziamento è agevolato e si attesta al 10% dell’Euribor. L’erogazione dell’agevolazione avviene in un’unica soluzione, che temporalmente si colloca nei 3 mesi successivi alla data di stipula del contratto di finanziamento.

La richiesta da parte del Comitato Agevolazioni di garanzie è parametrata sull’analisi del coefficiente PN/ Attività fisse di partenza della società richiedente l’agevolazione. Se il livello del quoziente è pari o superiore al minimo richiesto, il prestito di garanzie diviene eventuale e subordinato ad una specifica richiesta del Comitato. Nel caso opposto, le garanzie devono essere obbligatoriamente sottoposte a garanzia.

Procedure

Il processo di analisi che si conclude con l’accordo o il diniego del finanziamento prende vita e si spegne nell’arco di sessanta giorni dalla data di presentazione della domanda. Il rimborso del prestito si sostanzia in due fasi: la prima termina alla fine del primo o del secondo esercizio intero successivo all’erogazione e ha come obiettivo principale il calciolo del livello di solidità patrimoniale dell’impresa (al netto dell’incremento di immobilizzazioni relative ad eventuali investimenti svolti nel periodo di pre ammortamento).

L’analisi conduce a due possibili vie:

  • La situazione patrimoniale dell’impresa è più florida rispetto a prima: in questo caso la fideiussione prestata in garanzia viene liberata ed il prestito è restituito in 5 anni al tasso euribor moltiplicato per 0.1 (al più pari a zero, anche se l’Euribor è negativo come in questi tempi).
  • Se la situazione patrimoniale è in flessione o in stallo, la fideiussione viene prorogata o sommata ad una di nuova costituzione.

I finanziamenti per la partecipazione a fiere e mostre

La partecipazione a fiere e mostre sui mercati extra Ue è uno dei filoni d’intervento del decreto rotativo.

Interventi ammissibili ed intensità del finanziamento

Il finanziamento è riservato a tutte le PMI aventi sede in Italia e copre fino al 100% delle spese logistiche, promozionali connesse alla partecipazione alla fiera. Ciascun finanziamento stanziato non supererà i 100,000.00 euro, entro il consueto limite del 35% dei ricavi medi del triennio ed il tetto massimo del 10% del fatturato dell’ultimo esercizio.

Tasso di interesse e garanzie

Il tasso è fisso, costante e pari ad 1/10 dell’Euribor. Le garanzie sono necessarie a copertura di una quota eccedente il Margine Operativo Lordo dell’ultimo giorno.

Procedure

Ciascuna azienda può presentare varie domande per più eventi che si svolgano complessivamente in tre distinti Paesi di destinazione. Al termine dell’istruttoria, la richiesta di finanziamento è sottoposta, sulla base di un criterio cronologico, al Comitato Agevolazioni, che delibera in merito alla concessione del finanziamento ed alle relative garanzie.

Altri strumenti SIMEST per l’internazionalizzazione: dal supporto all’export al capitale di rischio

La gamma dei servizi offerti da Simest non si esaurisce nei finanziamenti agevolati.

Credito all’esportazione

Su questo fronte, Simest interviene con dilazioni di pagamento concesse sia alle imprese italiane esportatrici, sia ai loro clienti (rispettivamente: credito fornitore e credito acquirente). Simest contribuisce all’abbassamento degli interessi passivi cliente/attivi banca fissati sui finanziamenti. La linea di credito può essere espressa in euro o in qualunque altra valuta riconosciuta, nella misura massima dell’85% dell’importo della fornitura (fornitura ammissibile). Il restante 15% deve essere corrisposta dall’acquirente previo pagamento in contanti.

Partecipazioni al capitale

Questo strumento può essere diviso in quattro diverse linee d’azione.

Partecipazione al capitale di imprese UE

Simest acquisisce partecipazioni (sempre e solo minoritarie e sempre a prezzo di mercato) all’interno di imprese italiane o basate nel territorio nazionale o all’estero al fine di sostenerne l’upgrade tecnologico e la crescita nell’attività di ricerca e sviluppo. L’acquisto della partecipazione può verificarsi in tutte le fasi della vita dell’impresa: dalla costituzione iniziale (nella forma di IDE greenfield, se l’impianto è posizionato su un’area precedentemente non utilizzata, brownfield, se frutto di riconversione di un impianto già presente in zona) fino alle operazioni di mergers and acquisitions operate da terzi (fusioni ed acquisizioni). La durata massima della partecipazione Simest è di otto anni: entro tale termine le imprese partner devono negoziarne la ri-acquisizione completa.

Partecipazioni al capitale di imprese extra UE

L’inserimento delle imprese italiane nei mercati esteri più efficienti e potenzialmente profittevoli è agevolato da Simest attraverso l’acquisizione in conto proprio di partecipazioni (anche in questo caso, solo minoritarie) di imprese extra Ue.

PMI, associazioni d’impresa, cooperative, consorzi, e comunque, qualunque tipo di società di qualsiasi dimensione possono presentare proposte di partecipazione, così beneficiando della presenza nella compagine societaria di un partner istituzionale che affianchi l’impresa nell’inserimento in nuovi mercati e aree geografiche.

Contributo in conto interessi

Qualora un’impresa italiana ottenga un finanziamento da soggetti abilitati all’esercizio dell’attività bancaria in Italia (solo le banche, per riserva di legge), essa può ricevere un contributo a fondo perduto in quota interessi sul finanziamento chiesto per acquisire quote del capitale sociale di imprese estere partecipate da Simest. L’importo agevolabile tocca un picco di 40 milioni per progetto ed 80 milioni per gruppo economico; copre fino al 90% della quota dell’impresa italiana entro il limite del 51% del capitale della società estera.

Fondo di venture capital

Nel caso si intenda ottenere una partecipazione in un’impresa estera basata in un’area d’interesse strategico, le agevolazioni si sprecherebbero: è possibile, infatti, richiedere la partecipazione aggiuntiva del Fondo di Venture Capital, creato al fine di facilitare la raccolta di risorse (funding) a condizioni agevolate e promuovere gli investimenti all’estero. La partecipazione di Simest e del Fondo non può superare il 49% e deve comunque essere inferiore alla quota dell’impresa italiana promotrice. La remunerazione che la società italiana deve corrispondere a Simest varia in funzione della classe dimensionale dell’impresa (è sempre composto dal tasso Bce più uno spread di consistenza variabile).

I mercati più promettenti secondo il rapporto SACE 2016-2019 su export ed investimenti

Sace effettua delle stime sull’andamento futuro dello stock di esportazioni italiane nei prossimi anni ed effettua delle previsioni sulle tendenze dell’internazionalizzazione.

Settori: puntare sulla meccanica strumentale

L’analisi di Sace si concentra su un comparto ritenuto potenzialmente molto implementabile (anche se attualmente già in grado di generare un volume di 1600 per l’Italia): quello della meccanica strumentale (costruzione di macchinari o impianti per macchine tessili, agricole). In questi settori l’Italia si piazza fra le eccellenze d’Europa, e punta ad incrementare la mole dell’export cercando da un lato di sfruttare gli investimenti sempre crescenti di economie in costante espansione come quella indiana e quella statunitense, dall’altro lato di minimizzare la riduzione di export, per quanto possibile, verso Paesi in fase recessiva come Russia, Brasile e Nigeria.

Trend dell’export italiano

L’anno 2015 si è rivelato essere l’anno della svolta per l’esportazione di beni, la quale era stata piuttosto statica nel biennio precedente. SACE stima che il trend positivo possa perdurare (a tassi compresi fra il 3 ed il 4%) anche per i prossimi anni, portando il valore complessivo delle esportazioni di questo tipo complessivamente a 480 miliardi.

Ancor più sostenuta è la crescita prevista per l’esportazione di servizi, benché i tassi medi dell’import mondiale si attesteranno verosimilmente su livelli inferiori a quelli registrati pre-crisi.

Export Opportunity Index ed Investment Opportunity Index

L’EOI è l’indice calcolato da SACE, su una scala da zero (minima opportunità) a 100 (massima opportunità) che esprime l’opportunità dell’export italiano. Per il 2015 i Paesi con il coefficiente più alto sono: Arabia Saudita (81), Usa (76), Cina, Corea del Sud ed India (75). L’indice è costruito in base a quattro parametri: totale beni esportati dall’Italia nel Paese in valore; tasso medio di crescita dell’export italiano verso il Paese; concentrazione delle importazioni del Paese; quota dell’Italia sull’import del Paese.

L’Investment Opportunity Index è, invece, lo strumento che serve ad aiutare le imprese italiane ad orientare le scelte d’investimento sui mercati di nuova domanda.

Varia a sua volta da zero a 100 (massima opportunità), e in cima alla classifica troviamo Usa e Cina, ma anche molte economie in via di sviluppo (per lo più le cosiddette “tigri asiatiche”) come Filippine, Vietnam, Perù, Corea del Sud e Tailandia.

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