STRUMENTO DI PROMOZIONE DELLA FORMAZIONE CONTINUA QUALE VALORE AGGIUNTO ALLO SVILUPPO ECONOMICO DEL NOSTRO PAESE
I Fondi Interprofessionali nel panorama economico italiano per promuovere, incentivare e migliorare la formazione continua dei lavoratori nell’attuale mercato del lavoro, finalizzata al progresso, l’innovazione e la competitività
Di fronte alle molteplici iniziative promosse a vari livelli (nazionale, regionale, provinciale ma anche europeo) per promuovere e migliorare la formazione continua dei lavoratori per l’aggiornamento ed il riallineamento delle competenze, è naturale chiedersi per quale motivo si cerchi sempre più di focalizzare l’attenzione su questo tema.
Per formazione continua si intende la formazione per tutta l’arco della vita (lifelong learning) e, più specificatamente, la formazione rivolta a soggetti adulti, occupati e disoccupati, finalizzata alla riqualificazione professionale, in termini di adeguamento e sviluppo di competenze in ambito lavorativo. In questo campo, si inserisce l’attività di aggiornamento e perfezionamento rivolta ai lavoratori per lo sviluppo ed il completamento di conoscenze ed abilità già acquisite.
Nel panorama economico attuale, segnato non solo da una rilevante crisi ma anche da profonde trasformazioni nei modelli organizzativi, di business e di innovazione tecnologica, la formazione continua gioca un ruolo di primo piano. In tal caso, può essere considerata un vero e proprio diritto all’apprendimento in ogni fase della vita, nell’ambito di un sistema integrato che permetta e promuova strumenti per l’accesso al lavoro dei giovani, per la riforma del welfare e per l’invecchiamento attivo e, di conseguenza, per la crescita economica e per il rinnovamento di prodotti e processi, in un’ottica di modernizzazione e strategie d’avanguardia.
Per queste ragioni, la partecipazione della popolazione adulta alle attività di lifelong learning, e il relativo andamento nel tempo, sono oggetto di sistematica attenzione da parte delle istituzioni europee da almeno quindici anni. Si tratta di un tema che ha una lunga tradizione in molte delle culture europee, fondante sulla convinzione che una forza lavoro propensa alla costante conservazione e riqualificazione delle proprie competenze rappresenta uno dei cardini attorno al quale tentare di realizzare l’ambizioso progetto di rendere l’economia europea una delle più competitive al mondo, capace al tempo stesso di essere equa ed inclusiva.
In Italia, iniziative di questo tipo sono sostenute dai finanziamenti che arrivano direttamente dai Fondi interprofessionali per la formazione continua.
I Fondi interprofessionali
Nel quadro delle politiche nazionali, al fine di promuovere ed incentivare il ruolo della formazione continua per lo sviluppo della competitività delle imprese e dei lavoratori nell’attuale mercato del lavoro, con Legge 388/2000 sono stati istituiti i Fondi Interprofessionali per la formazione continua.
Obiettivo primario è diffondere la pratica dell’aggiornamento e della formazione nelle imprese italiane, “in un’ottica di competitività delle imprese e di garanzia di occupabilità dei lavoratori” (art. 118). Nelle intenzioni del legislatore è quindi chiaro (anche in tempi molto lontani dalla crisi) che la formazione è la chiave di volta per la crescita delle imprese e l’occupabilità dei dipendenti.
I Fondi sono organismi associativi di diritto privato, che vengono istituiti in base ad accordi interconfederali stipulati tra le associazioni di imprese e le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale.
Secondo quanto previsto dalla legge 388/2000, le imprese che aderiscono ad un fondo autorizzano l’INPS a volgere lo 0,30% dei contributi, versati per ogni lavoratore dipendente, direttamente ad un Fondo Interprofessionale, godendo così della possibilità di finanziare corsi di formazione finalizzati a migliorare il livello di qualificazione e di sviluppo professionale dei lavoratori.
Più precisamente, le imprese private e, dal 2009, anche le pubbliche e le ex esercenti pubblici servizi, versano l’1,61% del monte salari come contributo obbligatorio contro la disoccupazione involontaria. Con la legge 845 del 1978 parte di questo contributo, appunto lo 0,30%, viene destinato alla formazione dei lavoratori.
L’adesione ai fondi Interprofessionali non costa nulla per l’azienda e si attua direttamente all’INPS, all’atto della compilazione del modello di denuncia contributiva UNIEMENS. Se l’azienda non aderisce ad un Fondo interprofessionale per la formazione continua, queste risorse vengono gestite dal sistema pubblico e l’impresa non ha la possibilità di intervenire.
Il meccanismo posto in atto dai Fondi interprofessionali rivoluziona il concetto della formazione continua nel nostro Paese, facilitando le funzionalità operative e di accesso, rielaborando i meccanismi di individuazione del fabbisogno formativo, garantendo a tutte le imprese la certezza di accesso ai progetti formativi. I Fondi Interprofessionali si rivolgono ad aziende di qualsiasi dimensione e qualsiasi settore economico e finanziano piani formativi aziendali, settoriali e territoriali, che le imprese, in forma singola o associata, decideranno di realizzare per i propri dipendenti.
Costituiscono per tanto una valido strumento per contribuire a rendere la formazione un’opportunità di sviluppo per tutte le imprese ed un’occasione sicura di crescita per i lavoratori.
Fondimpresa
Tra i diversi Fondi Interprofessionali esistenti, analizziamo ora le caratteristiche ed il funzionamento di Fondimpresa, che si distingue dagli altri Fondi per il Sistema Innovativo di finanziamento, che sostanzialmente restituisce alle imprese gran parte delle risorse versate con lo 0,30%, e l’efficienza dei sistemi proposti.
Fondimpresa è il Fondo interprofessionale per la formazione continua promosso da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, al fine di promuovere la cultura della formazione come strumento essenziale per l’innovazione, lo sviluppo, la tutela dell’occupazione, la valorizzazione del capitale umano.
Fondimpresa si rivolge alle imprese di qualsiasi settore produttivo e dimensione, di cui gestisce le risorse versate all’INPS come contributo per incentivare una “formazione su misura”, che risponde alle esigenze formative più immediate delle aziende aderenti.
Per numero di imprese aderenti e attività realizzate, è di gran lunga il primo dei Fondi interprofessionali in Italia ed è il maggiore per disponibilità finanziarie e per attività finanziate. Si contraddistingue inoltre per efficacia e qualità, in quanto l’adesione a Fondimpresa presenta una serie di vantaggi:
- minor burocrazia: le procedure di progettazione, realizzazione e gestione delle attività di formazione sono agili e veloci;
- autonomia nella gestione del finanziamento e del Fondo da parte delle aziende, le quali definiscono le proprie esigenze formative e le condividono con le OO.SS;
- l’impresa attinge al proprio Conto per finanziare in tempo reale progetti formativi, scegliendo materie, modalità organizzative, fornitori;
- i piani formativi presentati possono riguardare una singola azienda o gruppi di aziende, simili per settore d’appartenenza o vicine territorialmente;
- Fondimpresa, dopo aver approvato il progetto, eroga il finanziamento.
Obiettivo principale è rendere semplice e accessibile alle aziende (anche quelle di piccole dimensioni) e ai lavoratori la formazione, leva indispensabile di sviluppo e crescita per la competitività. Per questo motivo, Fondimpresa offre 3 opportunità di gestione delle risorse economiche dedicate alla formazione:
1) Il Conto Formazione è la vera novità che distingue Fondimpresa nel panorama dei Fondi interprofessionali. Si tratta di un conto individuale di ciascuna azienda aderente. Ben il 70% delle risorse (o l’80% su opzione dell’azienda) che ogni azienda versa con lo 0,30%, girate dall’INPS a Fondimpresa, confluiscono in questo conto, che ogni impresa può utilizzare in linea con il proprio contesto e necessità, in accordo con i sindacati.
2) Il Conto di Sistema è un conto collettivo ideato per sostenere, in particolare, la formazione nelle aziende di piccole dimensioni, favorendo l’aggregazione di imprese su piani formativi comuni, in ambito settoriale o territoriale. Si basa infatti sul principio di redistribuzione di parte delle risorse, per permettere la formazione nelle imprese più piccole che, avendo pochi dipendenti, hanno pochi soldi sul proprio Conto Formazione. Viene utilizzato attraverso Avvisi (bandi) a cui possono accedere tutte le aziende, solitamente aderendo a piani presentati da Enti formativi accreditati. Gli Avvisi possono essere generalisti o dedicati a specifiche tematiche formative (sicurezza sul lavoro, innovazione, ambiente ecc.).
3) Gli Avvisi con contributo aggiuntivo sono uno strumento pensato per dare alle piccole e medie imprese maggiori possibilità di utilizzare il proprio Conto Formazione. Questi Avvisi, infatti, permettono di integrare le somme accumulate sul Conto Formazione dalle singole aziende con delle risorse derivanti dal Conto di Sistema.
Per disporre di questi innovativi strumenti di finanziamento della formazione basta aderire a Fondimpresa ed effettuare le procedure di registrazione. Come per tutti gli altri Fondi Interprofessionali, l’adesione è totalmente gratuita e consente di recuperare i versamenti Inps per la formazione.
L’azienda può accedere al finanziamento, prima di svolgere le attività formative, attraverso 2 canali:
- aderire a Piani territoriali o settoriali o pluriaziendali utilizzando il Conto Sistema;
- presentare – accedendo alla propria Area Riservata – un piano formativo aziendale (o interaziendale) utilizzando il proprio Conto Formazione.
Qualora le proprie risorse accantonate non fossero sufficienti a coprire le spese della formazione programmata, Fondimpresa mette a disposizione periodicamente ulteriori finanziamenti attraverso gli Avvisi con contributo aggiuntivo, che consentono di integrare le risorse del Conto Formazione con quelle del Conto di Sistema.
Ciascuna azienda può usufruire di ogni canale di finanziamento, anche contemporaneamente.
Ulteriori agevolazioni arrivano con convenzioni firmate con alcuni istituti bancari, che prevedono la possibilità di prestiti agevolati per le imprese aderenti a Fondimpresa, a copertura dell’anticipazione spese.
Il Conto Formazione
Il Conto Formazione costituisce la vera novità che contraddistingue Fondimpresa nel panorama dei Fondi interprofessionali.
Ogni azienda aderente, indipendentemente dalla dimensione d’impresa, ha un proprio Conto Formazione, nel quale viene accantonata una quota pari al 70% del contributo obbligatorio dello 0,30% versato al Fondo tramite l’Inps.
Dal 1° gennaio 2015 le imprese possono scegliere di destinare al proprio Conto Formazione l’80% dei contributi versati; questa opzione, revocabile in ogni momento, va eseguita collegandosi all’area riservata agli associati, sul sito Fondimpresa. Per le aziende che non la attivano tutto rimane invariato.
Le risorse di questo conto sono a diretta disposizione dell’azienda titolare, che può decidere di usufruirne in qualunque momento ne abbia la necessità (senza attendere la pubblicazione di bandi e gli iter, spesso lunghi, di presentazione), per fare formazione ai propri dipendenti, nei tempi e con le modalità che ritiene più opportuni: basta presentare un progetto e chiederne il finanziamento. Le attività formative possono essere avviate anche contestualmente alla presentazione del Piano, segno che l’azienda è la diretta responsabile del proprio Conto Formazione e delle attività che intende svolgere, rispondenti alle reali esigenze formative di un determinato momento.
A partire dal 2009, Fondimpresa prevede che le risorse accantonate vengano mantenute nel Conto Formazione per 2 anni, trascorsi i quali, se l’azienda non ne avrà fatto uso, le risorse non utilizzate e giunte “a scadenza” confluiranno nel Conto di Sistema precedentemente descritto. Questo per poter incentivare l’utilizzo del Conto di ciascuna azienda e, di conseguenza, la realizzazione di attività formative rivolte ai dipendenti.
Per poter utilizzare il proprio Conto Formazione e poter quindi procedere alla presentazione di Piani Formativi, le aziende aderenti a Fondimpresa devono in primo luogo provvedere alla registrazione aziendale sul Sistema Informativo del Fondo, in seguito alla quale potranno ricevere le credenziali di accesso, necessarie alla gestione della propria Area Riservata:
Piani formativi
Il Piano formativo aziendale, presentato a valere sul Conto Formazione, consiste in un progetto che contiene le motivazioni, gli obiettivi e l’articolazione delle azioni formative che l’impresa intende svolgere per soddisfare i fabbisogni di adeguamento o sviluppo delle competenze e delle professionalità dei propri lavoratori in tutte le principali aree di attività aziendale.
Condizione indispensabile per qualunque tipo di piano formativo è che sia condiviso con un accordo sottoscritto tra azienda e le rappresentanze delle parti sociali, a livello aziendale, territoriale, o di categoria.
L’attivazione e la presentazione del Piano formativo avvengono utilizzando l’applicazione informatica di Fondimpresa: dopo aver compilato “on line”, anche in più sessioni di lavoro, le voci previste per la descrizione del Piano e delle azioni formative, e aver acquisito il relativo accordo con le organizzazioni sindacali, l’azienda può inviare il Piano a Fondimpresa per la verifica di conformità.
In caso di esito positivo della verifica, anche in ordine ai requisiti di adesione ed alla regolarità contributiva dell’impresa, Fondimpresa comunica all’azienda interessata l’autorizzazione a dare corso alle attività. Successivamente, il finanziamento del Piano a valere sul “conto formazione” dell’azienda viene determinato con delibera del Consiglio di Amministrazione di Fondimpresa.
Il Piano formativo può avere una durata massima di 12 mesi dalla data di avvio della attività formative e deve esporre il preventivo dei costi da sostenere per la realizzazione delle attività.
Non è richiesto il rispetto di un limite minimo di finanziamento: il Piano formativo può prevedere un finanziamento massimo delle risorse presenti nel “Conto Formazione”, pari alla somma tra gli importi disponibili sul “Conto Formazione” dell’azienda proponente e l’importo del “maturando”. Quest’ultimo può essere definito una linea di credito resa disponibile da Fondimpresa per dare all’azienda la possibilità di utilizzare anticipatamente, per la presentazione dei piani formativi, ai soli fini del preventivo, anche i versamenti attesi nei mesi successivi. Per le aziende che hanno aderito a Fondimpresa da più di un anno, il “maturando” è pari ad una annualità media di contributi (viene ricalcolato ad inizio di ogni anno). Nel caso in cui non risultino versamenti trasferiti dall’INPS nel corso dell’ultimo anno di riferimento, il “maturando” è pari a zero. Per le aziende che aderiscono in corso d’anno “il maturando” viene determinato, a seguito della comunicazione dell’iscrizione da parte dell’INPS a Fondimpresa, sulla base del parametro medio di 40 euro per ogni dipendente risultante dai dati forniti dall’INPS e trasferiti sul Sistema Informatico di Fondimpresa.
I piani formativi si rivolgono a qualsiasi tematica formativa (dall’Organizzazione e Gestione aziendale alle Lingue straniere, dalla Formazione in ambito sicurezza alle Tecniche di produzione) ed hanno come destinatari finali gli operai, gli impiegati e i quadri, con esclusione dei dirigenti, per i quali sussista l’obbligo del contributo integrativo di cui all’art. 25 della legge 845/78 (cosiddetto 0,30%). Ad essi vengono assimilati i lavoratori “stagionali”, ciclicamente impiegati con contratto a termine, per fare fronte a ricorrenti incrementi della domanda produttiva e i lavoratori posti in cassa integrazione guadagni, o con contratti di solidarietà. Inoltre, possono partecipare alle azioni formative realizzate nei piani, i lavoratori assunti con contratti di inserimento e di reinserimento e gli apprendisti (dal 1° gennaio 2013, per effetto della L. n. 92/2012 – riforma del mercato del lavoro).
Gli apprendisti possono partecipare alle azioni formative previste nei piani del Conto Formazione. Relativamente alla formazione obbligatoria rivolta a questi ultimi, il finanziamento è ammissibile solo a condizione che non vi sia stata offerta di formazione da parte della Regione, secondo le modalità previste della L. 78 del 16/5/2014.
Con le modifiche al Regolamento, derivate dal nuovo Accordo interconfederale del novembre 2008, è possibile per il periodo 2009 – 2016 (aggiornamento del 28/12/2015) presentare piani formativi che riguardino lavoratori collocati in cassa integrazione, ordinaria o straordinaria, in deroga e per l’edilizia, o con contratti di solidarietà.
Altra peculiarità del Conto Formazione è la possibilità di presentazione di Piani Interaziendali, dove confluiscono le risorse di due o più imprese aderenti al fondo, le quali condividono in un determinato momento i medesimi fabbisogni formativi: più imprese aggregate possono partecipare ad un Piano formativo di carattere interaziendale, individuando tra loro un’impresa capofila alla quale conferiscono un mandato alla gestione in qualità di azienda “aggregante”, con procura all’incasso del finanziamento richiesto.
Oltre ai piani formativi aziendali ed interaziendali, il Conto Formazione prevede la possibilità di presentare piani a valere sugli Avvisi con il contributo aggiuntivo del Conto di Sistema, creati per dare maggiori possibilità di finanziabilità a quelle aziende che hanno risorse esigue sul proprio conto formazione, magari perché aventi pochi dipendenti oppure perché neo aderenti.
Gli strumenti messi in campo da Fondimpresa sono quindi molteplici ed a portata di tutte le aziende, per questo si ritiene di fondamentale importanza poter sfruttare appieno tali opportunità, investendo sulla formazione aziendale come vera e propria risorsa per la crescita del know how interno, il miglioramento dei processi e quindi l’incremento della competitività, permettendo allo stesso tempo ai propri dipendenti di continuare a crescere professionalmente attraverso non solo il mantenimento delle proprie competenze ma anche l’acquisizione di nuove.
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